Lettera alla Comunità di Sant’Egidio: «Chi si unisce a lui è complice dei mali che soffre il popolo del Burkina ed il popolo africano»
[ 26 settembre 2012 ]
Il ministro per la cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, in collaborazione con la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero degli esteri, sta preparando il Forum della Cooperazione internazionale, che si terrà a Milano l’1 e 2 ottobre. «Si tratta di un appuntamento pubblico di un giorno e mezzo, che farà incontrare i cittadini interessati, gli esperti, i giovani e gli attori tradizionali e nuovi della cooperazione allo sviluppo con le più alte cariche dello Stato e con i ministri europei e dei Paesi del Sud del mondo», ha dichiarato Riccardi. Il 2 ottobre sarà presentato il “Patto nazionale per la nuova cooperazione allo sviluppo”, «un manifesto d’intenti che rilegittimi la centralità della politica pubblica di cooperazione e tracci alcune direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa della Cooperazione italiana». In effetti ad aprire la sessione plenaria al Piccolo Teatro Strehler, con una tavola rotonda moderata da Elisabetta Belloni, c’è il direttore Generale per la cooperazione allo sviluppo, il presidente del Consiglio Mario Monti, il ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, il ministro degli esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, il commissario Ue allo sviluppo Andris Piebalgs, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni, principale (e criticato) sponsor dell’iniziativa. Ma quello che fa più discutere è l’ospite d’onore del Forum: il presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré. Il ministero per la cooperazione sottolinea che «l’ambizione del Forum è di far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia. Nel Documento di Economia e Finanza, il Governo ha riconosciuto che “un riallineamento graduale della cooperazione allo sviluppo permetterà di rilanciare il profilo internazionale dell’Italia, la presenza in aree strategiche, le eccellenze e i vantaggi comparati, qualificandosi come un investimento con ritorni in termini di credibilità».
Ma la credibilità del Forum di Milano sembra già minata proprio dalla scelta di far rappresentare l’Africa da Compaoré. Il Comité español Sankara 2007 ha scritto una lettera alla Comunità di Sant’Egidio, fondata nel 1968 dal ministro Riccardi e ricorda che «la Comunità di Sant’ Egidio, associazione cattolica italiana che si è distinta negli ultimi anni per il suo ruolo di mediatore di conflitti nel continente africano, attualmente porta a termine il suo lavoro in Costa d’Avorio. Tuttavia, per farlo, si è unito a Blaise Compaoré, assassino di Sankara ed uno dei personaggi più sinistri della politica africana attuale. Il comitato spagnolo Sankara 2007 considera che Compaoré, complice di crimini contro l’Umanità commessi da Charles Taylor in Liberia, non è moralmente autorizzato nella mediazione di conflitti e che unirsi a lui con questo fine discredita chi lo fa».
Lo scrittore Antonio Lozano, a nome del Comitato spagnolo Sankarà, in una lettera alla Comunità di Sant’ Egidio subito rilanciata dal Comitato Sankara italiano, scrive: «Stimati amici, so con stupore e tristezza, anche con ripugnanza, che mantenete relazioni con Blaise Compaoré. Spero sappiate con chi state trattando. O per meglio dire, spero non lo sappiate ancora, perché se lo sapeste vi trasformereste in complici di uno dei più nefasti politici del pianeta. Blaise Compaoré è un assassino che ammazzò il suo migliore amico, Thomas Sankara, che stava compiendo un progetto politico straordinario ed inedito in Africa. Vi invito a studiare senza pregiudizi il progetto sankarista che segnò una via d’uscita dalla miseria non soltanto del suo popolo, bensì di tutto il continente, e che costituisce ancor oggi il principale referente politico per una Africa migliore. Mesi dopo, Compaoré fece fucilare Lingani e Zongo, gli altri due leader di quel progetto politico, e rimase così solo al potere. La repressione che compì in seguito alla morte di Sankara finì con la vita di migliaia di burkinabè. Infine, assassinò il giornalista Norbert Zongo, che stava indagando su casi di corruzione in cui era implicato, e l’autista di suo fratello François che sapeva troppo. Questo senza contare gli innumerabili casi di tortura registrati nel paese. Dovete anche sapere che Compaoré è citato negli elenchi dell’inchiesta che si segue contro Charles Taylor, uno dei peggiori autori di crimini contro l’umanità. In cambio di importanti partite di pietre preziose, mandò i soldati del Burkina Faso a lottare con lui. Dopo i risultati di Sankara nella sua lotta contro la corruzione, il Burkina è tornato ad essere il paese corrotto di prima e Compaoré si è trasformato in uno dei capi di stato più ricchi del continente. Dovete anche sapere che i suoi tentativi di mediazione nelle crisi regionali fanno parte della campagna di pulizia della sua immagine per giustificare i suoi crimini e perpetuarsi al potere. Chi si unisce a lui nelle sue manovre è complice dei mali che soffre il popolo del Burkina ed il popolo africano in generale. E’ molto triste che un’organizzazione cristiana lavori a stretto contatto con un personaggio di tale bassezza morale. Produce nausea». ». Tra l’altro Sankara, considerato il Che Guevara africano e che contende a Nelson Mandela la palma di personaggio più noto ed amati, apparteneva alla minoranza cattolica del Burkina Faso, un Paese dove dominano musulmani ed animisti.
Che un inamovibile presidente golpista ed assassino, contestato ed odiato dai giovani del suo Paese, sia stato scelto per rappresentare l’Africa fa dire a Patrizia Donadello, del Comitato Italiano Sankara, «No a Blaise Compaoré ospite d’onore il primo ottobre 2012 a Milano al Forum internazionale della cooperazione! Fuori Andrea Riccardi dalla cooperazione».
Proprio a Milano ,l’associazione Sunugal, con la collaborazione del Comitato Italiano Sankara e dell’ottobre Africano, organizza il 13 Ottobre, in occasione dell’anniversario della morte dell’ex presidente del Burkina Faso, il Sankara day, durante il quale sarà presentata la campagna di raccolta firme “Giustizia per Thomas Sankara Giustizia per l’Africa” che ha già ricevuto numerose adesioni. Ecco il testo: «Diverse testimonianze, spesso da parte di vecchi compagni di Charles Taylor, implicano Blaise Compaoré nell’assassinio di Thomas Sankara, con la complicità di Houphouët Boigny (il primo presidente della Costa d’Avorio morto nel 1993 e noto per la sua corruzione, ndr), ma anche della Francia, della Cia e di altre personalità africane.
Nell’aprile 2006 il Comitato per i Diritti Umani dell’Onu, a cui si è appellato a nome della famiglia il Collettivo Giuridico della Campagna Internazionale Giustizia per Thomas Sankara (Cijs), dava ragione ai ricorrenti e ordinava allo Stato burkinabé di fare chiarezza sull’assassinio di Thomas Sankara, di assicurare alla famiglia una giustizia imparziale, di rettificare il suo certificato di morte, di provare il luogo della sua sepoltura, di indennizzare la famiglia per il trauma subito e di divulgare pubblicamente le decisioni del comitato. Il 21 aprile 2008 il Comitato per i Diritti Umani dell’Onu, in contraddizione totale con la sua decisione precedente, ha chiuso il fascicolo senza che un’inchiesta sia stata fatta. Questa decisione non fa onore a tale istituzione. Nella comunità internazionale alcuni fanno finta di vedere in Blaise Compaoré un uomo di pace, mentre è stato notoriamente implicato nei conflitti in Liberia, in Sierra Leone e nei traffici d’armi e di diamanti per l’Unita di Jonas Sawimbi (la guerriglia d destra dell’Angola, ndr) a quel tempo sotto embargo dell’Onu, e più recentemente nel conflitto che ha dilaniato la Costa d’Avorio. Questa stessa comunità internazionale ci propone di impietosirci di fronte all’Africa, questo continente pur così ricco, lavorando per perpetuare la sua assistenza e la sua sottomissione. In realtà le vere ragioni delle difficoltà del continente sono da ricercare nelle reti internazionali che alimentano le guerre e gli omicidi per conservare la loro presa sulle ricchezze del continente con la complicità dei paesi occidentali e di alcuni dirigenti africani. Più di 22 anni dopo il suo assassinio Sankara, personaggio storico, leader africano di primo piano, rappresenta sempre più un punto di riferimento, come leader integro, determinato, creativo e coraggioso, precursore della lotta per la difesa dell’ambiente e la rivoluzione burkinabé è diventata un modello di sviluppo.Sankara è stato assassinato perché denunciava il debito odioso e i diktat delle potenze occidentali, ma anche perché seguiva una politica decisa nel suo paese, orientata verso i bisogni del suo paese, per la soddisfazione dei popoli del suo paese, continuando ad operare per il panafricanismo. Per questo sosteniamo e invitiamo a sostenere le iniziative del collettivo giuridico della Cijs che senza tregua, da più di 12 anni, persegue la via giuridica al fianco della famiglia Sankara. Chiediamo inoltre l’apertura degli archivi dei paesi che le testimonianze indicano come implicati, in particolar modo la Francia, gli Usa, ma anche la Costa d’Avorio, il Togo e la Libia.
Chiediamo che si inizi, senza più aspettare, un’inchiesta indipendente sull’assassinio di Thomas Sankara. E’ un dovere per la comunità internazionale, un diritto per la famiglia Sankara, un’esigenza per la gioventù africana, una necessità per il futuro di questo continente che non può ricostruirsi con una storia amputata della verità su uno degli episodi più importanti della fine del XX secolo. Chiamiamo la gioventù, i partiti democratici, i movimenti sociali in Africa e nel resto del mondo a continuare a mobilitarsi perché questa inchiesta faccia luce su questo assassinio e perché sia fatta giustizia, cosa che sarebbe un grande passo in avanti verso la fine dell’impunità in Africa».
L’appello può essere firmato all’indirizzo http://thomassankara.net/?p=878&lang=it
Source : http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=17979