Commenti de Patrizia Donadello et Antonio Mele
– Sceneggiatura: Franco Dusio
– Disegnatori: Marco Forte e Luca Occhetti
– Editore: L’Harmattan
– Data di pubblicazione: settembre 2023, nuova edizione colorata luglio 2024
– ISBN: 978-2-14-032032-3
Presentazione del libro da parte dell’editore
All’inizio degli anni Ottanta, un UFO del tutto inatteso – e per molti persona non grata – si affaccia nel mondo della politica africana e lo mette a soqquadro. Per alcuni anni, il giovane capitano Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso, fu uno dei principali protagonisti del continente e non solo. Dopo cinque (ndr: in realtà quattro) anni di potere che hanno cambiato il volto del suo Paese, Sankara è stato assassinato dal fratello d’armi Blaise Compaoré. Per la prima volta, la vita e il percorso di Sankara, figura mitica per intere generazioni di cittadini africani, vengono ripercorsi in questa biografia ben documentata e avvincente. Un’opera di riferimento.
Gli autori
Franco Dusio ha scoperto Thomas Sankara guardando un documentario televisivo quando era già in pensione. Gli ci son voluti 7 anni per pubblicare questo fumetto. Nato nel 1952, ha studiato scienze politiche ma è entrato nella vita professionale senza aver completato gli studi. Ha trascorso la maggior parte della sua carriera professionale nell’industria delle bevande alcoliche, lavorando per importanti multinazionali. È stato persino promosso ad una posizione dirigenziale. Vi è rimasto solo due anni e poi si è dimesso. Questa vita professionale “gli ha fatto sviluppare una certa avversione per lo stile di vita capitalista in senso lato”. Si è trasferito a Mentone, nel sud della Francia, una città vicina all’Italia, dove ha gestito un bar fino alla pensione. A suo dire, si considera “una meteora nel mondo dell’editoria”.
Nessun editore italiano ha ancora accettato di pubblicare una versione italiana, il che sarebbe buona cosa.
Marco Forte e Luca Occhetti, entrambi nati nel 1996, si sono diplomati alla Scuola internazionale di comics di Torino. L’autore è entrato in contatto con loro quando avevano 20 anni e frequentavano ancora la scuola. Thomas Sankara, un rêve brisé è il loro primo album in Francia.
Alda Teodorani e Francesca Torlone hanno scritto[i]: “mentre l’illustrazione accompagna e commenta una storia, il fumetto è esso stesso una storia e la narrazione avviene attraverso una sequenza logica di immagini. A questo proposito, Will Eisner (universalmente riconosciuto come uno dei più importanti maestri del fumetto, autore fin dagli anni Trenta e insegnante alla School of Visual Art di New York) parla del fumetto come “arte sequenziale”, definizione che riflette come esso metta insieme disegni e parole per narrare una storia e utilizzi alcuni elementi, come le vignette o le inquadrature, per rendere il senso del trascorrere del tempo.”
È così che un giorno Franco Dusio, un pensionato italiano che vive a Mentone, si imbatte in un documentario su una delle più grandi figure politiche africane: Thomas Sankara.
Si appassiona a questo giovane di 33 anni, “arrivato al potere troppo presto”, e si immerge nelle sue biografie e nei suoi discorsi. Dusio pensa che lui avrebbe potuto fare grandi cose per l’Africa e dalla sua ricerca nasce il desiderio di scrivere la sua storia, un tributo postumo come “un mazzo di fiori deposto sulla sua tomba”. Ma non ha mai scritto un libro né lavorato nell’editoria, da dove cominciare? Come è noto, Thomas Sankara ha suscitato vocazioni.
Una mattina di novembre 2014, mentre il popolo burkinabè si ribella al regime di Blaise Compaoré
e lo caccia dal potere dopo 27 anni di terrore, gli viene la “buffa idea” di scrivere la sceneggiatura di un fumetto. Si è messo subito al lavoro e dopo poco tempo è riuscito fortunatamente a trovare due giovani fumettisti torinesi che, con il loro entusiasmo e talento, hanno dato vita a questa creazione.
Ci sono voluti sette anni di ostinazione e coraggio per trovare un editore e, nel settembre 2023, il fumetto Thomas Sankara un rêve brisé nasce infine in Francia grazie a L’Harmattan, l’unico editore che ha accettato il libro.
Accogliamo con grande interesse la pubblicazione di questo fumetto sulla vita di Thomas Sankara e la Rivoluzione del Paese degli Uomini integri, un’opera che testimonia il grande impegno e il lavoro di Dusio e della sua equipe. La figura di questo giovane rivoluzionario divenuto un mito, un eroe per molti giovani africani e punto di riferimento per molti giovani di tutto il mondo, si presta bene a tale utilizzo. Questo è uno dei tanti libri che ci aiutano a capire Thomas Sankara in tutta la sua complessità.
Anche se a prima vista può sembrare strano che un italiano di 71 anni abbia avuto l’idea di pubblicare un fumetto su Sankara, sappiamo bene, poiché è successo a molti di noi, che la prima volta che si conosce Sankara è un’esperienza molto speciale. E a qualsiasi età, fa nascere il desiderio di andare oltre, di impegnarsi per rendergli omaggio e condividere la sua storia.
L’uso della lingua francese ha sicuramente facilitato il lavoro di Dusio. La maggior parte del materiale e dei testi su Sankara sono infatti scritti in francese.
Il lavoro dell’autore è notevole, soprattutto perché non è uno specialista del settore e non si è avvalso di uno sceneggiatore professionista.
Con un espediente molto divertente, Dusio apre il suo racconto simulando un incontro con Bruno Jaffré, autore di Biographie de Thomas Sankara la Patrie ou la mort pubblicato nel 2007 da L’Harmattan, in un bar di Mentone, e gli chiede di spiegare la rivolta popolare che ha avuto luogo in Burkina Faso nell’ottobre 2014. E’ in questo modo che l’autore si collega alla vita e alla rivoluzione di Thomas Sankara.
Riproduce fedelmente sequenze temporali ed estratti del libro di Bruno Jaffré, oltre ad alcune informazioni e documenti video reperiti su Internet e nel libro di Valère Somé, Thomas Sankara, l’espoir assassiné, (pubblicato sempre da L’Harmattan), ma ci sono inevitabilmente punti in cui ha dovuto inventare.
L’autore coglie e rende bene l’essenza della vita di Sankara raccontando i numerosi aneddoti che circolano sulla sua infanzia, periodo in cui probabilmente iniziò a sviluppare il suo senso di giustizia. Ogni cosa lo incuriosisce: a partire dalla differenza di vita tra bianchi e neri e, man mano che cresceva, dalla dominazione coloniale, dal peso insopportabile delle ricche élite sulle spalle di un popolo povero. La generosità di Thomas è evidente a tutti i livelli: con i compagni di gioco per strada, con i fratelli e le sorelle in famiglia, con i compagni di studio e militari, con i contadini e gli operai che la sua carriera militare lo portava a supervisionare. La stessa generosità che il politico Sankara dimostrerà in seguito verso un intero popolo.
Rileviamo inevitabilmente qualche errore. Ad esempio, in una sequenza che proviene dal documentario di Robin Shuffield Thomas Sankara l’homme intègre. Si tratta della domanda provocatoria rivolta a Sankara dalla giornalista Julia Ficatier del quotidiano francese La Croix. Lei chiese a Sankara cosa era andato a cercare a Cuba e in URSS, ciò che aveva suscitato preoccupazione nei paesi vicini. Sankara le rispose che non era andato solo a Cuba e in URSS ma anche in molti altri paesi e sarebbe stato molto felice di non dover più viaggiare così lontano se paesi molto più vicini a lui avessero voluto aiutare il Burkina Faso a risolvere il problema della povertà. Concludendo con il suo straordinario senso dell’umorismo, aggiunse: “Per esempio, avremmo bisogno anche di un Concorde, se qualcuno vicino a noi potesse regalarcelo”. Questo ha provocato una risata generale tra i giornalisti.
L’autore (a pag 51) inserisce questo dialogo durante la conferenza stampa di Vittel del 3 ottobre 1983. In realtà, il fatto avvenne tre anni dopo, al ritorno dal viaggio di Sankara in URSS, nella conferenza stampa di Ouagadougou del 18 novembre 1986, in occasione del primo e unico viaggio del Presidente francese François Mitterrand in Burkina Faso. Il viaggio del Presidente Sankara a Cuba si svolse infatti tra il 25 settembre e il 1° ottobre 1984, mentre il viaggio di una settimana in URSS iniziò il 6 ottobre 1986.
Avremmo desiderato leggere più passaggi che potessero restituirci la Rivoluzione nei suoi vari aspetti. Ad esempio, riguardo alla salvaguardia e la tutela dell’ambiente, una delle parti centrali e fondamentali della rivoluzione burkinabè, e riguardo le tre lotte lanciate contro gli incendi della savana, il vagabondaggio degli animali e il taglio abusivo della legna da ardere (Discorso ai forestali del 22 aprile 1985). Al riguardo vi è un solo breve passaggio in cui Sankara si rivolge a un gruppo di contadini dicendo: “passate al gas, se continuate a tagliare gli alberi, la desertificazione prenderà presto il sopravvento”. Noi immaginiamo che Sankara non l’avrebbe detto, almeno non in questo modo, perché sapeva bene che per i contadini poveri non era possibile passare al gas immediatamente.
Il ritratto che l’autore ci restituisce dell’uomo Sankara ci appare troppo duro, enfatizzando il suo lato militare e decisionale. Quando Sankara era invece un uomo sensibile non solo alla povertà del suo popolo ma anche, e più di quanto spesso si dica, alle esigenze della società burkinabè.
Così, ad esempio, la riforma dell’istruzione e l’introduzione di un salario di sussistenza (in cui i mariti dovevano dare parte del loro salario alle mogli per le spese domestiche) furono abbandonati. Thomas Sankara e i suoi compagni fecero marcia indietro dopo aver capito che la società aveva bisogno di riforme più graduali per essere accettate. Da un punto di vista istituzionale, è vero che i partiti di destra furono banditi, ma Sankara sostenne sempre il pluralismo nel Consiglio Nazionale della Rivoluzione alla guida della Rivoluzione, dove erano rappresentate diverse organizzazioni.
Come dice il titolo, questo libro è la testimonianza di un sogno infranto, e per questo a volte è un po’ triste, difficile da leggere. A volte è piuttosto cupo, almeno nei colori della prima edizione che abbiamo letto. Mancano anche i sorrisi, gli scoppi di gioia di una rivoluzione battezzata “della felicità”. Si ha l’impressione che gli autori abbiano preferito dare maggior peso all’epilogo della breve storia di Sankara, che in effetti è dei più cupi.
Un aspetto invece molto interessante è la descrizione che Dusio fa sull’assassinio di Thomas Sankara avvenuto il 15 ottobre 1987, come parte di un complotto internazionale che coinvolge direttamente la Francia. Uno scenario che dimostra come l’intrigo sia stato sapientemente organizzato, lentamente ma inesorabilmente ordito sin dai primi giorni della Rivoluzione, in un crescendo sfociato nell’assassinio di quell’uomo che la Françafrique non poteva più tollerare. Si arriva così dal 1987 ai giorni nostri, con la richiesta di accesso ai documenti classificati come Segreto Difesa, a cui la Francia non ha ancora dato seguito
Un libro che vale la pena leggere. Ringraziamo gli autori per il loro lavoro.
Antonio Mele, Patrizia Donadello
Non spettava a me recensire questo fumetto, visto che sono ringraziato all’inizio del libro e, in un certo senso, sono io a raccontare la vita di Thomas Sankara. Ma avendo parlato con l’autore posso dare qualche informazione.
Come prima considerazione, contrariamente a quanto affermato nella presentazione dell’editore, un fumetto su Thomas Sankara era già stato pubblicato. La presentazione è disponibile all’indirizzo : https://www.thomassankara.net/sankara-et-blaise-une-bande-dessinee-de-viane/ Uscito in Burkina Faso nel 2014, pochi giorni dopo la caduta di Blaise Compaoré, è stato ristampato tre volte e distribuito anche in Francia, tradotto in inglese, spagnolo e catalano e distribuito in quattro Paesi. Nel 2016, la casa editrice burkinabè Éditions Malaïka, con sede in Canada, ha pubblicato una versione bilingue francese/inglese. L’ultima edizione del 2020 è stata pubblicata anche in Francia grazie al contributo del Comitato Sankara di Montpellier.
Riguardo a questo fumetto, la prima versione pubblicata da L’Harmattan non ha soddisfatto affatto Dusio a causa della scarsa vivacità dei colori. L’autore non ha ricevuto una copia standard, che di solito è la regola in una casa editrice. Molto scontento, Dusio ha dovuto acquistarne a sue spese 300 copie perché L’Harmattan pubblicasse una nuova edizione più colorata che lo soddisfacesse!
Sono stato ringraziato per aver raccontato la vita di Thomas Sankara in Biographie de Thomas Sankara, la Patrie ou la mort, pubblicato nel 2007 da l’Harmattan. Nella sceneggiatura, l’autore mi incontra e mi fa raccontare la vita di Thomas Sankara. Quindi sarei io a raccontare ciò che viene scritto nelle didascalie, fuori dai dialoghi, lungo tutto il libro. Con l’eccezione della parte, piuttosto lunga del libro, evidenziata dalla critica qui sopra, in cui l’autore scrive uno scenario del coinvolgimento della Francia che deve aver inventato. In generale , non ho molto da dire.
Devo però precisare che nella didascalia sopra il disegno della sua tomba, a pagina 104, non sottoscriverei in alcun modo ciò che è detto : “Thomas Sankara così è morto. Un uomo con i suoi difetti: accentratore, decisionista, impetuoso, sincero fino all’insulto, con una formazione militare che esigeva obbedienza, che non sapeva aspettare, arrivato al potere molto giovane e quasi senza esperienza. Ma quest’uomo così ingombrante non sopportava soprattutto una cosa : vedere, ovunque andasse nel suo Paese, una povertà opprimente che non garantiva nessuna sicurezza ai suoi compatrioti”.
Queste non sono le parole che impiegherei, perché non riflettono la mia opinione. Alcuni termini non mi paiono giusti. Accentratore, per esempio, c’era tutta una piramide di organizzazioni che andavano dalla sommità del paese fino al quartiere… Anche decisionista non è corretto. Diversi progetti che voleva lanciare sono stati annullati perché rifiutati dalla popolazione, il che dimostra che ascoltava e sapeva tener conto delle critiche che gli venivano fatte, e sapeva tornare indietro su riforme impopolari, come sottolinea la recensione qui sopra… Impetuoso, al contrario era invece una persona alquanto modesta, faceva regolarmente autocritica sia nei suoi discorsi che nelle sue interviste, che potete trovare sul sito cliccando sui due link precedenti. Esigeva obbedienza? Non sono nemmeno certo che questo fosse vero, ma al tempo stesso però era il Presidente e ad esempio, sicuramente i consiglieri presidenziali dovevano obbedire ai suoi ordini. Le divergenze di opinione però all’interno del Consiglio Nazionale Rivoluzionario esistevano, e si applicava il centralismo democratico, cioè le decisioni venivano approvate dalla maggioranza dei suoi membri.
Tutto ciò non era forse dovuto anche al fatto che molti di coloro che lo circondavano non erano al suo livello e quindi esitavano a contraddirlo? A questo proposito, leggete l’eccellente libro di Alfred Sawadogo, all’epoca responsabile presso la Presidenza delle relazioni con le ONG. In esso, racconta il suo rapporto con Thomas Sankara nel contesto lavorativo. Ingombrante (per chi?) Insultante? A cosa ci si riferisce? Forse agli slogan contro i nemici, come ad esempio “Abbasso i gufi dallo sguardo malefico”. Là siamo nel campo della politica. Che l’autore, in questo passaggio, volesse soprattutto evitare di scadere nell’agiografia?
L’ultima frase : “Ma quest’uomo così ingombrante non sopportava soprattutto una cosa, vedere ovunque nel suo Paese una povertà opprimente, che non garantiva alcuna sicurezza ai suoi compatrioti”, mi sembra invece molto giusta.
Infine, per terminare, aggiungo una nota. Oggigiorno circolano molte fake news. In caso di dubbio, è meglio venire alla fonte, visitare il sito o anche chiedere direttamente a me. Ho mai rifiutato l’aiuto a qualcuno che me l’ha chiesto ?
Riconosco che la biografia di Thomas Sankara pubblicata nel 2007 è un po’ datata e che sarebbe opportuno pubblicarne altre, poiché da allora sono emerse molte nuove informazioni. Così per esempio, ci siamo resi conto che non è stata trascritta la conferenza stampa durante la visita di François Mitterrand a Ouagadougou. Lo faremo presto e metteremo a disposizione online il testo trascritto. Franco Dusio ha dimostrato la sua passione e speso molte energie per portare a termine questo fumetto, un lavoro abbastanza completo che fornisce una grande quantità di informazioni ed è stato realizzato oltretutto senza poter disporre di molte risorse, a differenza di un altro fumetto pubblicato da Larousse, (Thomas Sankara rebelle visionnaire ndr) che evoco di seguito.
Un fumetto realizzato con risorse molto più importanti, con l’aiuto di due sceneggiatori e un giornalista di Le Monde, che produce un errore molto grave : viene confuso l’incontro di Vittel del 1983 e la visita di Mitterrand a Ouagadougou del 1986 ! Ci sono già abbastanza notizie false su Thomas Sankara o distorsioni del suo pensiero, non c’è bisogno di aggiungerne altre in libri oltretutto ampiamente diffusi. Diventa inaccettabile. Va aggiunto che in quest’altro fumetto non si fa menzione né della biografia di Thomas Sankara né del sito thomassankara.net, ai quali invece si immagina loro abbiano fatto ampio ricorso.
Bruno Jaffré